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Bambini plusdotati: La scuola non sempre è in grado di riconoscerli

“La scuola deve saper accogliere tutti, ciascuno con le proprie differenze di apprendimento”. E’ quanto ha affermato il sottosegretario al MIUR, senatrice Angela D’Onghia, intervenuta oggi al Convegno “La rete amica per talenti sospesi”, organizzato dall’associazione ‘Città dei bimbi’, presso l’Ex Palazzo delle Poste a Bari.

“Spesso bambini con un alto potenziale cognitivo vengono emarginati ed esclusi dalla società e la scuola non sempre è in grado di riconoscerli - ha dichiarato la senatrice aggiungendo - Da qui l’importanza di preparare gli insegnanti a individuare le caratteristiche di questi bambini attraverso un lavoro di formazione basato su programmi didattici personalizzati che stimolano gli interessi dei piccoli plusdotati. E’ importante contribuire a far crescere la sensibilità su questo tema, perché i bambini emarginati o incompresi oggi, potrebbero diventare i cosiddetti cervelli in fuga di domani. In fondo il genio non è altro che intuizione e velocità di esecuzione. Il sistema scolastico allora deve rispondere a questi bisogni e deve dotarsi di strumenti e modalità educative specifici mirati all’inclusione e al fare gruppo dei piccoli alunni plusdotati scongiurando il loro disagio. Solo così saranno in grado di star bene con se stessi e di mettere a frutto il proprio talento. Nell’ottica di una scuola  inclusiva i piani didattici devono essere flessibili e innovativi ovvero delle vere e proprie linee guida per il supporto e l’orientamento delle diverse potenzialità cognitive dei bambini. Non dimentichiamo - ha concluso la senatrice - che il compito della scuola è realizzare tutte le strategie possibili per sviluppare le potenzialità degli studenti pur nelle loro diversità”.

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